mythopoesis: serena lobosco allo specchio del mito classico, un bacino di narrazione che sfugge a ogni temporalità e offre spunti per declinazioni infinite.
dodici opere magistrali, negli ambienti austeri della sala delle derrate dal 16 settembre al 4 ottobre 2020, a testimoniare la potenza espressiva di una sperimentazione originale, la drammaticità delle figure fisse nell’eternità del proprio gesto, l’essenza, la nudità, che irrompono dal buio per catturare la scena reale.
‘a danae, figlia di acrisio e aganippe, era stato predetto che il figlio da lei partorito avrebbe ucciso acrisio; allora il padre, temendo che la profezia si avverasse, la rinchiuse in una prigione dai muri di pietra. ma giove, mutatosi in una pioggia d’oro, giacque con danae; da quell’amplesso nacque perseo.’ [hyginus, fabulae]
Danae, dal fondale nero graffiato, fa mostra di sé mentre si risveglia da un lungo sonno. è una donna dai tratti lineari, i capelli neri liscissimi le sfiorano appena le spalle, sul corpo nudo prende forma una corona di rose fresche. una pioggia dorata inizia a cadere, sempre più fitta. respira profondamente, il piacere inatteso affiora sul viso come una rosa sbocciata.
carica di passione e sofferenza, danae prova ad aggrapparsi alla realtà ma resta imprigionata nella tavola, come nell’andirivieni di un girone infernale.
mythopoesis: serena lobosco allo specchio del mito classico, un bacino di narrazione che sfugge a ogni temporalità e offre spunti per declinazioni infinite.
dodici opere magistrali, negli ambienti austeri della sala delle derrate dal 16 settembre al 4 ottobre 2020, a testimoniare la potenza espressiva di una sperimentazione originale, la drammaticità delle figure fisse nell’eternità del proprio gesto, l’essenza, la nudità, che irrompono dal buio per catturare la scena reale.
‘a danae, figlia di acrisio e aganippe, era stato predetto che il figlio da lei partorito avrebbe ucciso acrisio; allora il padre, temendo che la profezia si avverasse, la rinchiuse in una prigione dai muri di pietra. ma giove, mutatosi in una pioggia d’oro, giacque con danae; da quell’amplesso nacque perseo.’ [hyginus, fabulae]
Danae, dal fondale nero graffiato, fa mostra di sé mentre si risveglia da un lungo sonno. è una donna dai tratti lineari, i capelli neri liscissimi le sfiorano appena le spalle, sul corpo nudo prende forma una corona di rose fresche. una pioggia dorata inizia a cadere, sempre più fitta. respira profondamente, il piacere inatteso affiora sul viso come una rosa sbocciata.
carica di passione e sofferenza, danae prova ad aggrapparsi alla realtà ma resta imprigionata nella tavola, come nell’andirivieni di un girone infernale.